Una giornata tranquilla da granny

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    Henry Mills
    Henry si trovava al suo solito, casuale, posto da Granny, mangiando la sua fetta di torta. Si portava quel suo libro di favole nello zaino, ogni tanto guardandolo, come per un ricordo o per un qualcosa. Aveva iniziato al piano per riportare i ricordi nei personaggi, in realtà collaborava, con sua madre Emma, riuscendo poi a dare quella pace anche con Regina, la madre adottiva. In quel momento, di pace, la sola torta di Granny era un vero e proprio piacere, nulla era sotto pericolo, capitava veramente poche volte, insomma una vera rarità.
    -Sempre ottima come torta.- Sempre un complimento, soprattutto perchè diceva la verità, quella era una delle migliori torte che aveva mangiato, sempre, la proprietaria, ovvero la nonna di Capuccetto Rosso era bravissima nel fare le torte, un vero talento naturale.
     
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    * entro da Granny per la prima volta, sono ancora inesperta in città. Non conosco tutti e mi emoziono ancora a parlare inglese. Mi siedo al bancone, sbiascicando qualcosa come..* un caffè, per favore *mi guardo intorno e noto il figlio adottivo di mia madre, seduto ad un tavolo. Mi alzo e lo raggiungo. * Henry Mills, giusto?
     
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    Henry Mills
    Henry sentì il suo nome, alzando lo sguardo, notando una figura di una donna, che sapeva il suo nome. A occhio e croce non aveva mai visto tale persona, insomma stranamente qualcosa che non gli fosse sconosciuto del tutto, almeno quei tali che nella vita passata erano delle favole erano conosciuti.
    -Sì, sarei io.- Disse con quel tono tra il dubbioso e il perplesso. Non sapeva di lei, quella donna, e il fatto che sapesse il suo nome, compreso di cognome, era forse una cosa veramente strana.
    -Non l'ho mai vista da queste parti.- Il fare dubbioso era qualcosa di non tanto tipico, di solito sapeva qualcosa, ma di quella figura no.
     
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    * lo guardo negli occhi, sorrido...* non mi sono presentata, sono Nythan Mills, figlia di Regina Mills e Leopold Snow. Sono la sorellastra di Biancaneve * mi fermo per leggere la sua reazione* Sono a Storybrooke solo da qualche giorno
     
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    Henry Mills
    La donna si era presentata... con un nome che non gli diceva niente, il cognome sì, era il suo. Disse che era la figlia di Regina, sua madre e Leopold. Sapva della storia, erano fatti della madre, aveva fatto un patto con sè stresso non mischiandosi mai con la famiglia, solo in caso di necessità e/o condizioni particolari. Era la sorella, una sorella, una figura della famiglia, anche se strano come albero genealocico.
    -Benvenuta, sei arrivata nella città più bella e strana, ma dato che sei figlia di Regina ti abituerai facilmente. Ti dovrei chiamare Nythan o sorella. MI piace di più la seconda opzione.-
    Offre una fetta di torta di Granny alla sorella. -E' ottima come torta, ma diciamo che dalla nonna di Capuccetto Rosso non ci si può aspettare altro, è bravissima.-
     
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    nythan andrà bene. Henry * Con un veloce movimento delle spalle, libero le ali, bianche come il latte..era da tanto che volevo farlo. Annuisco alla sua affermazione* si, mi sto abituando velocemente...anche se la vita qui è molto frenetica. E...sono d'accordo con te, la torta è meravigliosa
     
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    Henry Mills
    Cosa tipica della famiglia, avvicinarsi, in qualche modo agli altri, anche della stessa, era una questione di muri invibili, che bloccavano sempre comunicazioni. Anche questa volta, con quella figura che era letteralmente la sorella, da parte della madre adottiva, era così.
    - Andrà benissimo Nythan allora. E' una cosa comune quella di cercare di difenderci anche con distanze invisibili. Se la vita frenetica non ti piace dovresti stare attenta a non avventurarti troppo in questioni della città. La mamma lo sa, per questioni di maledizioni e non c'è sempre un pericolo che prima o poi, senza che lo si voglia arriva. Tra l'altro molti dei cittadini hanno una bella storia, dentro un'altra, come Granny, come la stessa Ruby, o anche gli altri. Anche le figura più separate da altri gruppi, come Gold sono una parte attiva di questa città. La mamma sa quindi che sei arrivata? Prima o poi ci sarà allora una riunione di famiglia... anche se spero di no, anche perchè conoscendo un po' tutti è difficile che non sia del tutto inanimata la vita qui.-
    Henry da tempo sperava in una questione di calma, anche perchè aveva un ruolo importante, minima, anche lui, ma sperava che non servisse un atto della città, una vita come le altre.
     
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    Mi ha pagato lei il biglietto per venire in America. * sono contenta di come sta andando. Mi sto abituando molto velocemente. Libero un po' le ali, era tanto tempo che non lo facevo.* Si, ho già conosciuto...Belle, credo. Alla biblioteca. E....credo di voler conoscere tua madre, Emma Swan, giusto? Mi intriga conoscere la Salvatrice.
     
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    Henry Mills

    Henry continuava a sentire quella parte della sua famiglia, soprattutto il fatto che voleva conoscere la mare naturale, Emma, chiamandola la Salvatrice.
    -In famiglia siamo sempre umili con i nomi, a parte per le formalità, ma capita così poche volte, che non sembra che succeda. Ti consiglio di chiamarla Emma e non Salvatrice, poi siamo una famiglia.-
    Un pensiero fece capolino nella sua testa, Regina aveva dei poteri ed essendo figlia naturale avrebbe potuto avere dei poteri. Era come una piccola sensazione, come se qualcosa nella sua testa lo facesse pensare. -Potrei chiederti che natura di poteri hai, se li hai? Insomma Regina è molto potente, e quindi non saprei se per via diretta, come figlia tu li abbia. Io credo di sì, ma non saprei.-
     
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    Ho la magia, certo. Ma è diversa da quella di nostra madre. * mi volto e gli mostro le ali, bianche come la neve. Sono stata cresciuta dalle Fate. Sono ormai una di loro. La Fata Bianca. * Il mio cuore è colmo di magia di luce.* Se tu potessi portarmi da Emma, te ne sarei grata, Henry
     
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    Henry Mills
    Henry guardò la donna mostrare e dire del suo potere, una fata. Era incuriosito, anche perchè, da figlia di Regina era La Fata Bianca. Quel tipo di magia era differente rispetto alla stessa madre, anche lui aveva un potere diverso, ma solo perchè era diventato, per motivi che neanche lui conosceva del tutto, anche se era per il coraggio, il Narratore, anche se non poteva o non capiva quando e come poteva operare. Doveva rimanere imparziale, perchè sapeva che scrivere una storia poteva essere pericolosa, colui che precedentemente aveva operato e aveva creato confusione.
    -Le fate sono molto gentili e molto intelligenti, anche se non ho mai vissuto con loro. Ho sempre vissuto con nostra madre e poi con la mia. Emma è sempre impegnata, a controllare. Di sicuro quando la vedrai penso che non sarà necessario chiamarla la Salvatrice, perchè a parte i nomi e i titoli ognuno ha una sua vita normale qui, anche se il passato potrebbe nascondere sempre qualcosa. -
     
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